Sicurezza stradale, i primi effetti del nuovo Codice: calano incidenti, vittime e feriti

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A tre mesi dall’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, introdotto il 14 dicembre 2024, iniziano a delinearsi i primi effetti misurabili sulla sicurezza stradale. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno e condivisi con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente (dicembre-marzo) evidenzia un calo generalizzato degli incidenti: 5,5% in meno nel totale, con un -20,4% di vittime (61 morti in meno) e un -8,8% di feriti.

I numeri assoluti mostrano una riduzione significativa anche degli incidenti con lesioni (5.712 contro i 6.227 dello scorso anno) e delle persone ferite (8.407 rispetto a 9.222). Un dato che, secondo il Viminale, “riflette una maggiore consapevolezza da parte degli automobilisti e una più efficace attività di prevenzione e repressione.”

Cellulare al volante: la prima causa di ritiro patente

Tra le nuove misure introdotte, quella che ha inciso maggiormente è senza dubbio la stretta sull’uso del cellulare alla guida. Su 17.607 patenti ritirate nel periodo considerato, ben 8.912 — oltre il 50% — sono legate proprio a questa infrazione. Un dato che evidenzia come la distrazione da smartphone sia ormai il principale pericolo al volante, spesso sottovalutato dagli stessi conducenti.

Le nuove sanzioni, più severe e immediate, sembrano aver avuto un effetto deterrente, anche se resta alto il numero delle violazioni. Il Governo sottolinea che questo trend, se confermato nei mesi successivi, “può rappresentare un punto di svolta nella cultura della guida responsabile.”

Controlli su alcol e droghe: nessun abuso, più prevenzione

Un altro pilastro del nuovo impianto normativo è rappresentato dal rafforzamento dei controlli su guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti. Dal 14 dicembre al 13 marzo, sono stati sottoposti a test con etilometri o precursori ben 203.753 conducenti. Di questi, solo l’1,7% è risultato positivo all’alcol e lo 0,2% alle droghe.

Le preoccupazioni sollevate nei mesi scorsi da parte dell’opinione pubblica circa possibili abusi o interpretazioni arbitrarie, soprattutto nei confronti di farmaci, si sono rivelate infondate. Il Viminale ha colto l’occasione per chiarire che i limiti alcolemici non sono stati modificati dal nuovo Codice e che alcuni provvedimenti “discussi” — come le multe ai ciclisti in stato di ebbrezza — derivano da norme già presenti nel Codice dal 1992, in particolare l’articolo 186.

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