Un veicolo in retromarcia urta veicolo regolarmente in sosta. Esclusa l’applicazione dell’art. 154, comma 3 (che implica la marcia dell’altro veicolo), quale sanzione si deve applicare? 

L’articolo 154, comma 1, codice della strada, con riferimento ai principi generali degli articoli 1 e 140 del codice della strada, è posto a tutela della sicurezza della circolazione. Gli illeciti previsti dal codice della strada si possono definire di pericolo presunto, così che si realizzano a prescindere dalle loro conseguenze e, quindi, è sufficiente che realizzino la fattispecie astratta anche in assenza di un effettivo pericolo, come ad esempio quando un conducente attraversa una intersezione con semaforo rosso dopo aver verificato l’assenza di qualsiasi pericolo imminente.
Su queste premesse occorre valutare la condotta in esame, posto che comunque da tale oggettiva imprudenza o imperizia è derivato un incidente stradale (che secondo la Cassazione può integrare l’aggravante prevista dagli articoli 186, comma 2-bis o 187, comma 1-bis, anche in assenza di coinvolgimento di terzi) e che, tuttavia, la norma di riferimento non contiene una specifica fattispecie, né una generica che ricomprenda qualsiasi imperizia o imprudenza nell’esecuzione della manovra di retromarcia.
Quindi, occorre verificare se il conducente si è assicurato di poter effettuare la manovra “senza creare pericolo o intralcio agli altri utenti della strada, tenendo conto della posizione, distanza, direzione di essi” e ciò a prescindere dal fatto che non abbia attinto alcun veicolo in marcia o un pedone.
Quanto all’articolo 141 codice della strada, si potrebbe ipotizzare solo nel caso in cui per i danni ingenti si possa sostenere che la velocità non era commisurata o comunque tale da non consentire il controllo del veicolo o di arrestarsi nei margini di visibilità, ma non ritengo sia applicabile in generale per un urto dovuto a semplice imperizia in una manovra di retromarcia in uscita dal uno stallo di sosta.